martedì 23 ottobre 2018

LO SCAFFALE NELLA LETTERATURA

sebbene ricoprendo sempre un ruolo marginale in quanto considerato elemento piuttosto marginale, lo scaffale (o mensola) viene spesso citato a seguito di accurate descrizioni dell'ambiente domestico.
Un esempio tra tutti è il romanzo "l'amore alla fine dell'amore" dove l'autore, Vito Bruno, per descrivere un ambiente trasandato, disordinato riporta la frase

da "L' amore alla fine dell'amore: una lettera dalla parte dei padri", Roma, Elliot, 2010
in allegato il link dell'autore https://it.wikipedia.org/wiki/Vito_Bruno


la mensola, per tanto, rappresenta un oggetto di arredamento non di rilevante importanza ma estremamente significativo dell'animo di una casa: una mensola disordinata in tal caso sta ad indicare abbandono, trasandatezza.
E' inevitabile associare ad un concetto letterario, culturale proprio lo scaffale; il concetto di mensola è sovente associato ai libri in quanto risieda nell'immaginario collettivo l'immagine della mensola come protettrice dei libri, più che di qualsiasi oggettistica. Non a caso lo scrittore milanese Andrea Kerbaker usa proprio citare tale mobile per presentare un romanzo completamente immerso nel mondo della letteratura nel libro "Lo scaffale infinito. Storie di uomini pazzi per i libri"
lo scrittore https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Kerbaker
Lo stesso concetto di mensola come custode di libri lo ripropone anche Stephen King
Stephen King scrittore e sceneggiatore statunitense dall'intervista di Keith Blackmore, Stephen KIng e "la storia di Lisey":"é come una ballata county"
e, ancora, Italo Calvino riporta a galla l'idea della mensola come accumulatrice di oggetti

https://le-citazioni.it/argomenti/scaffale/

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